I Carabinieri nel 2022 hanno recuperano beni archeologici per 85 milioni di euro

Sessanta preziosi e sconosciuti beni archeologici romani, del valore stimato oltre 20 milioni di dollari, sono stati rimpatriati dagli Stati Uniti – dov’erano stati commercializzati da trafficanti internazionali – in Italia, dov’erano stati trafugati.

L’operazione, condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) insieme al New York County District Attorney’s Office (DAO), è stata presentata in conferenza stampa a Roma al Ministero della Cultura a fine gennaio.

Al centro della stanza troneggiava il magnifico affresco con «Ercole fanciullo che uccide il serpente», dipinto murale proveniente da Ercolano.

Non meno straordinari altri pezzi, quali la testa di Atena di età ellenistica (frammento di una statua in marmo, probabilmente da un’area sacra), il raro busto maschile in bronzo, ancora recante tracce polimateriche nella resa degli occhi, e la kylix a fondo bianco (V sec. a.C.).

Le opere erano state offerte in vendita da alcuni brokers dell’arte e sono poi confluite in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d’arte antica del mondo, al quale è stato addirittura imposto, per la prima volta nel suo genere, un divieto a vita di acquistare antichità a seguito dell’indagine penale pluriennale e multinazionale condotta dal DAO.

Tali beni, infatti, erano stati immessi nel mercato antiquario internazionale attraverso transazioni effettuate da ricettatori di beni culturali e mercanti d’arte, senza le prescritte autorizzazioni, peraltro beni provento da scavo clandestino o da furti, e commercializzati nel mercato statunitense. Non vi era traccia, inoltre, in alcuna pubblicazione degli eventuali scavi scientifici che ne proferisse il loro ritrovamento, oltretutto di eccezionale qualità e rilevanza culturale. Pertanto, i reperti non erano noti al mondo accademico fino alla data della loro acquisizione nel mercato antiquario.

Grazie alle prove documentali e fotografiche in possesso del Reparto TPC dell’Arma dei Carabinieri è stato possibile determinare che i reperti fossero provento di scavi clandestini operati in Italia ed esportati all’estero senza le previste autorizzazioni del Ministero della Cultura. In effetti, i reperti non avrebbero mai potuto lasciare il territorio nazionale, come previsto dalla legislazione fin dal 1909.

Durante la conferenza stampa, il generale Vincenzo Molinese, comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ha illustrato i dati statistici del 2022 sulle attività di contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali: 217 verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, 381 perquisizioni971 persone denunciate74.748 beni archeologici e paleontologici recuperati e 1.227 opere false sequestrate, con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro.

I furti di beni culturali sono stati complessivamente 288, così ripartiti: musei 10, luoghi espositivi 51, luoghi di culto 123, archivi 14, biblioteche 13, luoghi privati e pertinenze 77.

Sono stati 31.672 i beni d’arte controllati nella “Banca Dati Leonardo” e 1.419 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti, 64 le persone denunciate per scavo clandestino.

Ammontano a 2.088 i controlli effettuati a esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d’asta, a 678 le verifiche a mercati e fiere.

Dall’inizio dell’anno i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici, rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 124 persone e al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.

A seguire, a inizio febbraio a New York, presso la sede della Procura Distrettuale di Manhattan (D.A.O.) sono stati restituiti all’Italia altri 14 pregiati reperti archeologici che nell’arco degli ultimi decenni, erano finiti negli Stati Uniti smerciati dai grandi trafficanti internazionali. Anche qui l’operazione è avvenuta grazie ai Carabinieri in collaborazione con la Procura newyorkese e i colleghi della Homeland Security Investigations (H.S.I.) e del Customs and Border Protection (C.B.P.).

I reperti appartengono alle civiltà romana e magnogreca e la datazione si colloca fra il VII secolo a.C. e il II secolo d.C.. Le opere, dall’inestimabile valore storico- culturale, nel mercato erano quotate non meno di 3 milioni di dollari complessivamente.

P.C.

Ercole giovane, dipinto da proveniente da Ercolano
Ercole giovane, dipinto da proveniente da Ercolano
Testa di Athena
Testa di Athena
Testa di giovane in marmo
Testa di giovane in marmo
Elmo tipo corinzio dell'Italia del sud
Elmo tipo corinzio dell’Italia del sud
Torso di divinità femminile
Torso di divinità femminile
Busto maschile in bronzo
Busto maschile in bronzo
Kilix
Kilix
Terracotta Lekythos
Terracotta Lekythos
Spirali in bronzo
Spirali in bronzo
Cratere Calyx
Cratere Calyx
Elmo tipo corinzio. Provenienza Italia meridionale
Elmo tipo corinzio. Provenienza Italia meridionale
I vasi recuperati a febbraio a New York. da destra, il Console Generale d'Italia a New York, Fabrizio Di Michele e il comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, generale Vincenzo Molinese
I vasi recuperati a febbraio a New York. da destra, il Console Generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele e il comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, generale Vincenzo Molinese