Passeggiare tra i templi colorati di Roma imperiale ora si può, con un’app

App Rome Reborn - Pantheon (Credit: uff. st. app)
App Rome Reborn – Pantheon

I Fori imperiali rimessi a nuovo, a colori, in tutta la loro imponenza, visti dall’alto. Oppure, percorribili dal vivo sul basolato antico fino all’arco di Settimio Severo, alla Basilica Emilia e al Tempio di Vesta. Per poi entrare nella Basilica di Massenzio con le sue meravigliose volte oro e blu.

Una Roma così non s’era mai vista. Da oggi è possibile.

Dopo 22 anni di lavoro un team di accademici ed esperti tecnologici internazionali ha lanciato “Rome Reborn”, un’applicazione all’avanguardia, per personal computer e per cuffie/visori in 3D digitali, che permette di vivere la Città Eterna come appariva al culmine del suo sviluppo urbano nell’anno 320.

“Il sogno di ricostruire Roma è antico”, ha raccontato recentemente alla presentazione il direttore del progetto, Bernard Frischer. “Tutto nasce  – ha detto – dal plastico di Italo Gismondi, realizzato tra il 1935 e il 1971 (al Museo della Civiltà Romana, ora chiuso per restauro). Fu quando lo vidi per la prima volta a Roma che mi venne l’idea”. E’ dunque un progetto ambizioso quello messo in pratica con “Rome Reborn” (marchio d’azienda statunitense) che ha completato la mappa della Roma imperiale con la più grande ricostruzione digitale mai realizzata di una città antica. Gli utenti hanno ora la possibilità di accedere ed esplorare settemila edifici monumentali percorrendo una superficie di 14 chilometri quadrati all’interno delle Mura Aureliane.

App Rome Reborn - App Rome Reborn - Basilica di Massenzio (Credit: uff. st. app)
App Rome Reborn – Basilica di Massenzio

Disponibile in italiano, inglese e cinese – ma non in latino (peccato!) – per ora debutta con i primi capitoli: la Basilica di Massenzio, Fori Imperiali e il volo su Roma antica. Seguiranno il Colosseo e il Pantheon. I costi dell’applicazione sono di pochi euro. Il sogno dei progettisti è arrivare a 15/20 applicazioni in tre anni che consentiranno di girovagare tutta Roma in un’unica esperienza. “L’aggiorneremo con il progresso di studi e tecnologie – ha aggiunto Paolo Liverani, professore di archeologia classica all’Università di Firenze -. Ma di progetti come questo, con anni di lavoro, rifatto tre volte e con questi risultati, non ne ricordo altri. E poi è colorato, come era Roma al tempo, e dinamico”.

Prodotto intrigante per appassionati d’arte e archeologia, “Rome Reborn” crea anche una community con cui chattare (www.romereborn.org), ma è soprattutto destinato al grande pubblico dei milioni di visitatori della capitale italiana, i quali hanno ora un’innovativa occasione di approfondimento e studio. “Possedendo una robusta base scientifica, l’app può essere utilizzata come didattica – ha spiegato il direttore del Museo civico di Rieti, Monica De Simone.

App Rome Reborn - Fori (Credit: uff. st. app)
App Rome Reborn – Fori

Il prossimo obiettivo è la creazione di modelli digitali 3D che illustrino il sviluppo urbano di Roma dal primo insediamento nell’età del Bronzo (1600 anni ante l’era comune) sino allo spopolamento della città nell’alto medioevo (anno 550 dell’era comune).

La scelta iniziale dell’anno 320 però non è casuale: allora Roma aveva raggiunto l’apice urbanistico e si smise di costruire perché la capitale dell’impero stava diventando Costantinopoli.

Gran parte di ciò che sopravvive oggi risale dunque a quegli anni e ciò rende la ricostruzione più vera.

P.C.