Il M.T.R. celebra ritualmente il Solstizio d’estate in un Sacello nel Modenese

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Il Movimento Tradizionale Romano, il 21 giugno scorso, ha celebrato comunitariamente il Solstizio d’estate. Cornice del rito quest’anno la Pianura padana e, segnatamente,  il Sacello realizzato dal nostro sodale Paolo nel Modenese. Oltre ai membri del MTR erano presenti anche gli amici della Societas Hesperiana.

I celebranti, nel pomeriggio del giorno 21 scorso, hanno realizzato una pira quadrata nel cerchio di fuoco (già edificato in loco) corredandola dell’albero solstiziale, sulla cui cima è stata appesa la ruota tradizionale del tempo. Successivamente hanno tracciato con il sale, intorno all’area, il pomœrium: il confine sacrale della cerimonia che impedisce idealmente ogni possibile penetrazione di forze cosmiche negative all’interno della zona rituale. Allo stesso tempo, secondo i punti cardinali, hanno individuato quattro porte stilizzate, di cui tre chiuse (Nord, Sud ed Est) ed una, quella dell’Ovest, momentaneamente aperta. La lancia di Marte è stata posta a guardia della porta del Sud.

Sempre all’interno della spianata e prima del tramonto è stata accesa una catasta rotonda, in onore di Vesta, a fianco della porta chiusa del Nord.

Poco prima di mezzanotte (ora solare) l’inizio del rito vero e proprio. Le donne hanno acceso un tizzone dal fuoco di Vesta, facendo attingere da questo fuoco i quattro tizzoni di quattro distinti partecipanti. Questi  ultimi si sono posti, torcia nella mano destra e spalle alle porte del pomœrium, in direzione dei punti cardinali. Al segnale del celebrante principale, i prescelti , in ordine da Nord, Sud, Est e Ovest, procedendo dai bordi interni del pomœrium, hanno acceso la pira quadrata centrale pronunciando ad alta voce: “Vengo da Nord, e porto il fuoco; vengo da Sud, e porto il fuoco; vengo dall’Est, e porto il fuoco; vengo dall’Ovest, e porto il fuoco”. Una volta acceso il fuoco principale (che sarebbe durato sino al mattino), il capo celebrante davanti all’Ara del Sacello, attorniato dal resto dei partecipanti, ha svolto le consuete invocazioni rituali ed offerte sacrali (incenso e farro, che vengono lanciati nel fuoco) a Giano, Giove, Marte, Quirino e Vesta.

Particolarmente fausto l’evento che ha segnato, di lì a poco, la caduta dell’albero solstiziale: ad Est, dopo essersi piegato lentamente in caduta.

Altri riti e offerte si sono succeduti nella Notte, sino a quello dell’Alba all’apparizione cioè sulla linea dell’orizzonte del Sole invincibile, disco dell’Eterno ricominciamento: all’apparire, i partecipanti, guidati dal capo della cerimonia, hanno  ringraziano collettivamente il Cielo per avere permesso agli uomini di poter ricordare e vivere un nuovo ciclo di Vita. A Mezzogiorno infine è stato recitato il Carmen Saliare, l’antichissima invocazione al Sole e a Giano, che dall’anno scorso, su proposta del MTR, chiude (o apre) comunitariamente tutte le celebrazioni comunitarie dei Solstizio tra i sodali pagani d’Europa.

Qui a seguire alcuni scatti della bella e fausta giornata.

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