Completato nel 1999 dai professori Santiago Montero e Sabino Perea, docenti all’Università Complutense di Madrid – Istituto Universitario di Scienza delle Religioni, il dizionario era stato editato a cura dell’ateneo spagnolo. Lo mettiamo ora a disposizione di tutti gli interessati, rendendo possibile l’apertura e il salvataggio del testo in formato pdf da questa pagina, con un semplice clic.
Si tratta di un lavoro meritorio di 400 pagine, diviso in quattro parti e scansionato per temi, che offre una panoramica esaustiva degli studi scientifici pubblicati in tutto il mondo in materia di religione romana.
Nel Comitato scientifico del volume era presente anche l’italiana Marta Sordi – ordinario di Storia romana e direttore dell’istituto di Storia antica della facoltà all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – oltre a Raimon Panikkar dell’Università Santa Barbara in California, Peter Antes dell’Università di Hannover e Armin W. Geertz dell’Università di Aarhus.
Nel dizionario manca, ovviamente, l’elenco delle opere uscite dopo l’anno 2000, ma crediamo che il panorama offerto sia, comunque, di grande interesse.
La lingua utilizzata dai due autori per catalogare i testi è lo spagnolo: considerato però che si tratta di una raccolta bibliografica, ogni titolo è riportato in lingua originale.
A seguire, ecco l’Introduzione all’opera, che abbiamo tradotto in italiano.
Cliccando sul titolo dell’opera o in calce si può accedere al pdf dell’intero volume.
P.C.
ROMANA RELIGIO – RELIGIO ROMANORUM
DIZIONARIO BIBLIOGRAFICO DELLA RELIGIONE ROMANA
Introduzione
Chi apre questo libro per la prima volta può essere sopraffatto dalla densità tipografica e dalla quantità di riferimenti bibliografici, altri invece possono trovare insufficienti i riferimenti per una determinata parola o voce. Dobbiamo chiarire dall’inizio che questo dizionario bibliografico sulla religione romana o, meglio ancora, sulla religiosità romana dei cittadini della repubblica e dell’Impero, non è la panacea in cui un ricercatore può rispondere a tutti i bisogni bibliografici.
Lo scopo di questo libro è di offrire diversi ricercatori riferimenti fondamentali per i temi più importanti.
Un esauriente database bibliografico su ogni possibile voce relativa alla religione romana
allargherebbe inutilmente questo volume. Presentiamo pertanto una selezione di lavori legati ad ogni argomento/parola, scelti liberamente e prudentemente dai contributori.
La selezione di titoli è stata più generosa in certe parole, secondo le collezioni bibliografiche
disponibili, tenendo conto che alcuni recenti lavori hanno già aggiornato le bibliografie su argomenti specifici. Per esempio, il libro di E. Marcos Flamen Dialis, El sacerdote de Júpiter en la religion romana, Madrid, 1996, rende inutile qualsiasi precedente riferimento bibliografico; lo stesso si può dire per lo studio del Fishwicks sul culto imperiale, ecc. Questi criteri – la preferenza per i libri anziché per gli articoli e per le opere appena pubblicate piuttosto che per quelle antiche – porta un beneficio irrinunciabile: l’economia di spazio in questo libro.
Tuttavia questa impostazione di lavoro non comporta certo l’esclusione di opere classiche, che sono ancora una lettura essenziale per i ricercatori moderni. In questo modo i lavori di C.O. Thulin sull’aruspicina (Die Etruskische Disciplin, 3 voll., Góteborg, 1903) o gli scritti di Domaszewski sulla religione e sull’esercito romano (“Die Religion des Rómischen Heere”, West Zeit fur Geschichte und Kunst, 14, 1895, 1-128 e Aufsatze zur rómischen Heeresgeschichte, Darmstadt 1972, 82-204) per fare due esempi, sono referenze obbligate nelle loro rispettive materie per gli odierni ricercatori. Per quanto riguarda le risorse in rete, si veda: E. Díez de Velasco, «Recursos en Internet para la ricerca e la documentazione in Historia de las religiones», Revista de Ciencias de las Religiones, 1, 1996, 39-52.
Questo libro potrebbe essere anche intitolato “Introduzione allo studio della religione romana: guida per lo studente e il ricercatore” con l’idea, che volgiamo sia chiara, che l’informazione bibliografica che forniamo è selettiva ed è un punto di partenza, non di arrivo. La necessaria economia di spazio non ha impedito tuttavia di offrire al lettore, ed era nostro desiderio, una solida scelta della “biografia breve” rilevante per ciascuna voce indicizzata. Ciò consentirà a chi si avvicina per la prima volta allo studio della religione romana l’introduzione alle prime letture fondamentali; parallelamente, se faremo scoprire agli specialisti più scafati un paio di nuovi titoli, saremo ricompensati delle ore che abbiamo dedicato alla stesura di un lavoro che ha raccolto circa 10.000 riferimenti bibliografici.
La Parte I del volume offre il REPERTORIO BIBLIOGRAFICO, generale o specifico dove il ricercatore trova le bibliografie esistenti sulla religione romana. Tali referenze necessariamente completano questo libro. Allo stesso modo, anche se le risorse di Internet concernenti gli studi sulla religione romana sono ancora molto limitate, il lettore può ricorrere ad alcune banche dati. A tal fine, consultare il lavoro: E. Diez de Velasco, “Risorse in Internet per ricerca e insegnamento nella storia delle religioni », Rev. De Sciences of Religions, 1, 1996, 39-52.
DIZIONARI ed ENCICLOPEDIE incluse nella Parte II hanno un valore diverso. Ogni lettore dovrà scoprire da solo, compatibilmente con il suo lavoro, l’importanza del tema trattato in un’una o in altra, nella Real Encyclopadie der Classischen Altertumswissenschaft, di Pauly-Wissowa-Kroll, Stoccarda 1894 ss., o in una successiva, con un’altra densità e/o altra metodologia. Tutti i lavori citati in questo capitolo sono suscettibili di essere usati, citati o consultati, per ottenere, ciascuno nel suo caso, lo “stato della questione” o ottenere una definizione della mitologia e/o della religione romana. Alcuni di loro, come The Enciclopedia of Religion, pubblicato a New York, diretto da Mircea Eliade, includono una bibliografia complementare in ciascuna delle voci.
L’approccio tematico a un oggetto d’indagine è completato con la lettura di OPERE GENERALI sulla religione romana: nella Parte III infatti diamo molti riferimenti in proposito, con il criterio asettico della classificazione alfabetica degli autori e cronologico, se l’autore ha diverse opere.
Quando un’opera, una monografia o un articolo possono essere classificati sotto una voce specifica (soggetto o voce), appariranno sotto quella voce nella Parte IV, che è la più ampia e accurata di questo libro, nel formato di DIZIONARIO TEMATICO.
Quando i temi hanno repertori bibliografici specifici, questi sono all’inizio, seguendo l’ordine cronologico di pubblicazione. Poi, dopo il segno della freccetta, inizia la particolare bibliografia della nostra selezione, sempre in ordine cronologico. Quando invece ci sono diversi lavori nello stesso anno, questi sono disposti in ordine alfabetico per autore. Quando infine un’opera ha più volumi, pubblicati in anni diversi con lo stesso titolo, li classifichiamo per data.
Alla fine di molte voci ne compaiono altre, precedute da freccetta e carattere maiuscoletto (ad esempio >LARES >MATRIMONIO, alla fine della voce PRIVATA RELIGIO), che fanno riferimento incrociato ad altre voci che completano così l’informazione della voce al cui piede appaiono.
Per evitare le innumerevoli (e inesatte in toto) corrispondenze alla fine di ciascuna parola, in molti casi abbiamo incluso deliberatamente lo stesso libro od opera in due voci diverse. Per esempio A.W.J. Holleman, «Cicero and the Lupercali (Cael 26)», AC, 44, 1975, 198-203, appare sia sotto la voce CICERONE, sia sotto la voce LUPERCI. Forse è metodologicamente impreciso incrociare la voce LUPERCI con CICERONE e viceversa, perché uno non completa l’altro. Ad alcune voci di origine greca o di uso frequente in questa lingua (nei testi letterari o iscrizioni) diamo, tra parentesi, la grafia originale greca dopo la voce in caratteri latini.
Gli articoli sono presentati tra virgolette «». Dentro le virgolette tutte le parole i lingua moderna, così come in latino, sono in caratteri tondi (esempio: A. Adriani, “Traditio romana e culto della Fides”, Stud. Rom. 4.1956, 381-389), tranne quando lì appare il titolo di un’opera, nel qual caso è in corsivo (esempio: A. D’Ors, “Sacra cum pecunia. Su Cic. de legib. II, 19-21 », Estudios Santa Cruz Tejeiro, Valencia, 1974, 137ss.).
Per quanto riguarda i titoli di libri e riviste, seguiamo i caratteri convenzionali in corsivo.
Chi non ha familiarità con gli acronimi dei periodici deve consultare, per la loro corretta identificazione, gli indici di L’Année Philologique, del Bulletin Analytique d’Histoire Romaine, pubblicato a Strasburgo, e ancora meglio del recente lavoro di J.L. Arcaz, J.J. Caerols e A. López, Clavis Periodicum. indice de pubblicaciones del mundo antiguo, Madrid, Ediciones Clásicas, 1995.
Per aiutare i nostri lettori, forniamo qui di seguito un riassunto degli acronimi più frequenti.
In tutta l’opera, dal momento che si tratta di un dizionario d’autori, i nomi propri sono indicati in grassetto per una loro visualizzazione più rapida.
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