
Correva in parte in superficie e in parte sotterraneo e non aveva comunque la struttura ad arcate che siamo abitati a vedere negli acquedotti costruiti dagli antenati. Il percorso, al momento individuato, è di ben 24 km, di cui 12 nell’”Arzeron della Regina”, un grande ed esteso terrapieno (alzatone) di campagna di cui finora non si riusciva a dare un’interpretazione, se non ipotetica e comunque lontana dalla sua funzione.
Lo studio e le indagini archeologiche sono state sotto la direzione di Matteo Frassine, funzionario della Soprintendenza area metropolitana Venezia e province Belluno Padova e Treviso, in stretta collaborazione con Alessandro Fontana, professore del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova che ha curato gli studi sugli aspetti geomorfologici e idraulici insieme ai colleghi Paolo Mozzi e Andrea D’Alpaos del Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Padova.
L’acquedotto aveva origine dalle acque di risorgiva, probabilmente nei pressi della località Fontanon del Diavolo, nelle campagne di Gazzo Padovano, a nord est della città che diede i natali al grande Tito Livio.
Qui di seguito il video che ricostruisce la scoperta: https://www.youtube.com/watch?v=GZ5EFP6_Vtg e, qui sotto, la mappa del percorso
