Introduzione alla Religio Romana Gentile, al via corso del MTR. Aperto canale You Tube

Nel giorno della Diva Angerona e del Solstizio d’inverno dell’anno 2773 aUc abbiamo il piacere d’annunciare l’apertura del nostro canale You Tube “Movimento Tradizionale Romano – Saturnia Tellus”  dove trasmettere un nostro “Corso d’Introduzione alla Religio Romana”.

Il corso video, inizialmente sviluppato su dieci puntate, è curato dal nostro sodale Mario Basile ed è visibile, oltre che su You Tube (https://www.youtube.com/channel/UC05d6vq_Y8dnyco_NJDJaIA?view_as=subscriber) e su questo sito, sulle nostre pagine social, dove sarà possibile interloquire con gli ascoltatori.

Qui di seguito la presentazione del corso.

Una delle difficoltà più grandi per chi segue la Religione Prisca, ossia il politeismo romano, è trasmetterne la ricchezza a chi, generalmente per nascita più che per libera elezione, ha un’educazione religiosa cattolica o comunque, pur non essendone credente o praticante, ne ha subito il condizionamento culturale. Infatti, chi si avvicinasse all’originale religione delle genti italiche senza preparazione, si troverebbe spiazzato al confronto con un paradigma religioso completamente estraneo, a partire dal vocabolario e dalle definizioni di base, compreso lo stesso termine “religione”.

Come si è arrivati a questa completa alienazione da ciò che era l’anima stessa dell’età aurea della nostra nazione? L’oblio è la conseguenza di una continua e pianificata disinformazione e repressione durata ormai due millenni. Non è un mistero il fatto che il cristianesimo dei primi secoli, una volta preso il potere, letteralmente distrusse templi, testi sacri, statue, tradizioni, appropriandosi non solo dei luoghi sacri, come nel caso delle molte chiese volutamente erette sopra i resti degli antichi templi appena dati alle fiamme, ma anche del calendario, depredando feste romane come il Natale, Capodanno o persino il Ferragosto. Alcune divinità romane furono identificate con diavoli (basti pensare a Fauno), le feste pagane vennero bandite e la maggior parte delle opere dei grandi filosofi anticristiani, come Porfirio e Celso, dati alle fiamme: si calcola che solo l’1% dei testi antichi sia sopravvissuta fino ad oggi. Tutto ciò stride con la narrazione scolastica, su come i monaci amanuensi abbiano salvato la cultura classica. Ciò non deve sorprendere, visto che l’istituzione che si è macchiata di questi crimini continua a ergersi come faro di amore e tolleranza. Dopo la desolante distruzione del mondo classico, il Rinascimento da una parte aiutò a recuperarne le forme ed i canoni estetici di un mondo che fu, dall’altra però non ebbe la forza di addentrarsi nei contenuti, anche se ci fu qualche notevole eccezione che rimase confinata in un ambito elitario. D’altra parte era già troppo tardi, i frammenti superstiti dei testi antichi non erano facili a trovarsi, per cui oggi ci troviamo in una posizione privilegiata rispetto allora, nonostante ci separi più tempo dall’antichità. L’accesso al sapere oggi ci permette di ricostruire ciò che fu, mantenendo l’onestà intellettuale su ciò che sappiamo e ciò che proviamo ad indovinare, ma si tratta di uno sforzo di ognuno di noi, in quanto la società non aiuta. Ancora oggi, infatti, domina una mancanza di comprensione della religiosità antica. Nei miei cinque anni di liceo classico, immerso nello studio del mondo greco-romano, mai ho avuto occasione di trattare il tema della religione romana, se non come uno stadio religioso primitivo e superficiale, destinato a sciogliersi nella salvezza del monoteismo cristiano. La mia esperienza, anche se insignificante da un punto di vista statistico, è comunque confermata quotidianamente dai commenti di amici o conoscenti ai quali confido di seguire le Antiche Vie: “Ah, ho capito, sei ateo!” mi sono sentito dire più di una volta. Per non parlare delle battaglie a scuola per un’istruzione laica per i figli, dove cori di Natale, angioletti, culle e madonne sono sempre in agguato, anche in una scuola laica.

Chi sono oggi in Italia coloro che seguono le antiche vie? È difficile generalizzare, ma si tratta di una prima generazione che, con la forza dello studio, si è affrancata da una vita di condizionamento cristiano, per rivolgersi ad un pensiero così antico e tradizionale da essere radicalmente alternativo. Tuttavia, lo studio appassionato ci può portare alla ricerca dei tecnicismi e a voli pindarici espressi in articoli dotti, che perdono la potenza di un messaggio diretto proprio a quel popolo cui spetta di diritto l’eredità fin oggi negata di una spiritualità precristiana antica e profonda.

Allora mi rendo conto che la funzione del Movimento Tradizionale Romano non è solo quella di seguire, nel nostro piccolo, minuscolo, nucleo la Religione Prisca, ma anche di informare chi ci circonda, di restituire alla Nazione la sua identità più vera.

La nostra missione non è proselitismo, in quanto in noi non sussiste la fanatica certezza che non ci sia salvezza al di fuori del nostro credo. Nella Religione Prisca, infatti, non c’è un credo, ma una via, un concetto simile a quello del Tao, una ricerca di equilibrio tra uomini, Dei e valori in questo mondo attuale e presente. Nessuno vi dirà che se non seguirete gli Dei sarete dannati. Nessuno vi dirà che ci sia un’unica verità rivelata politeista. Nessuno vi prometterà la vita eterna in cambio di credere in qualcosa. Non c’è merce di scambio.

Non abbiamo la verità, ma siamo autentici. Non abbiamo un credo ma le nostre azioni hanno impatto terreno. Non abbiamo un canone di scritture, ma abbiamo una storia. Non abbiamo martiri che rinunciano alla vita, ma eroi che combattono per migliorarla. Non abbiamo una promessa di vita ultraterrena ma un’opportunità presente, qui ed ora.

Ci proponiamo quindi di informare e trasmettere la ricchezza del politeismo in un primo ciclo di dieci video che seguirà nei prossimi mesi.

I temi che tratteremo sono basici, l’inizio di un recupero che desterà sorprese.

Cominceremo con spiegare le differenze tra politeismo e monoteismo, che è la principale contrapposizione tra Religione Prisca e il cattolicesimo, scoprendo che in realtà si tratta di una differenza superficiale.

Seguiremo con un’introduzione generale alla religiosità romana, con un occhio di riguardo a quella indoeuropea, per quanto ne sappiamo.

Approfondiremo il tema del sacerdozio nell’antica Roma.

Vedremo poi gli aspetti fondamentali del culto pubblico come il calendario, i luoghi ed i riti, per poi considerare il culto domestico o privato.

Doverosa sarà un’introduzione agli Dei (la maiuscola è intenzionale).

Quindi racconteremo le persecuzioni a opera dei cristiani contro il politeismo, con una pagina non raccontata dai libri di storia che ha trasformato un impero multi-religioso ed istruito in una bieca teocrazia intollerante, e concluderemo il primo ciclo con una spiegazione del ricostruzionismo ed in particolare di MTR.

Se vorrete accompagnarci in questo ciclo e avrete tempo e curiosità di seguirci, sarete i benvenuti.

Mario Basile