Al via gli scavi nella Pompei rumena Ulpia Traiana, capitale della Dacia con 25 mila abitanti

Templi, anfiteatro, grande foro edificato, scuole di gladiatori, massicce fortificazioni , necropoli, case, insulae e tabernae: non siamo a Pompei ma nella piana ai piedi dei monti Retezat nel sud della Transilvania, in Romania. Qui, gli archeologi stanno per riprendere gli scavi di un antico centro romano semisconosciuto ai più, ma che durante il suo periodo di massimo splendore, nel II secolo dell’era volgare, fu la capitale della Dacia conquistata. Dopo la sconfitta dei Daci del 106 e.v. da parte delle legioni di Traiano, una città, infatti, venne costruita sul luogo dell’ultima grande battaglia: conosciuta come Ulpia Traiana Sarmizegetusa si estendeva su 30 ettari e ospitava ben 25.000 abitanti che avevano come principale fonte di guadagno il commercio dell’oro, del ferro e del rame. I suoi monumenti sono costruiti in pietra calcarea di qualità e in marmo, i bassorilievi un tempo ornamento di templi oggi fanno bella mostra di sé nelle chiese medievali e nei castelli di Transilvania.  Gli archeologi cominciarono a scavare il sito nel 1924-1936, per poi riprenderli nel 1973; solo di recente le indagini sono state condotte con nuove tecniche archeologiche dal centro canadese di ricerca ArchaeoTek e del Centro di studi romani dell’Università rumena di Cluj. Il loro team di professionisti e studenti sta per tornare al lavoro per portare alla luce il grosso del sito: ad oggi, infatti, neppure il 15% è stato scavato, mentre l’obiettivo è portare alla luce il foro e i templi associati, le strutture di vita domestica al di fuori dei palazzi pubblici e la necropoli.

Per una visita virtuale di Ulpia Traiana ricostruita, clicca i link:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=ycP1dxYur3A

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